”La bontà infinita ha sì gran braccia, che prende ciò che si rivolge a lei“ Dante Alighieri Citazione Primo trimestre del XIV secolo Italia 0 0 0 0 Scrivi il primo commento Significato La frase intende sottolineare l'immensità e la misericordia della bontà divina che abbraccia e accoglie tutti coloro che la cercano o si affidano a essa. Indica che l'amore e la bontà di Dio sono così vasti e inclusivi che nessuno viene respinto, anzi, tutti trovano accoglienza e salvezza. Questo concetto rispecchia in pieno le idee teologiche dell'epoca di Dante, che vedeva in Dio la fonte di ogni bontà e grazia. Allegoria L'abbraccio celestiale rappresenta la bontà infinita di cui parla la frase; la luminosità dorata evoca divina misericordia e inclusività. Le figure di diverse culture e tempi indicano l'applicabilità universale del messaggio. Il cielo stellato e sereno simboleggia l'infinità e l'eternità della bontà divina. I fiori e gli animali pacifici sottolineano l'armonia e la pace che derivano dall'abbraccio divino. L'intera immagine trasmette un messaggio forte di accoglienza e amore incondizionato, risonante con la frase di Dante. Applicabilità Nella vita personale, il messaggio di questa frase può essere applicato come un invito a rivolgersi all'amore e alla bontà in modo universale. Può ricordare agli individui l'importanza di essere aperti e misericordiosi, estendendo il proprio supporto e comprensione agli altri. Nella quotidianità, questo insegnamento può stimolare azioni di gentilezza, altruismo e perdono, promuovendo una società più inclusiva e compassionevole. Impatto Questa frase ha avuto un impatto duraturo sulla cultura cristiana e occidentale, in quanto fa parte di un'opera fondamentale come "La Divina Commedia". Ha ispirato non solo riflessioni teologiche sulla misericordia e sulla bontà divina, ma anche molte discussioni letterarie e filosofiche. Viene spesso citata in contesti religiosi per sottolineare la vastità della misericordia di Dio. Contesto Storico Dante Alighieri ha scritto "La Divina Commedia" tra il 1308 e il 1321, durante un periodo di esilio politico. Il contesto della frase è dunque legato all'epoca medievale italiana, un'epoca in cui la teologia cristiana era predominante e influenzava fortemente la letteratura e il pensiero filosofico. L'idea della bontà infinita si inscrive nel più ampio discorso teologico sulla misericordia divina, molto presente nella cultura religiosa di quel tempo. Critiche Non risultano particolari critiche o controversie specifiche legate a questa frase, poiché il concetto di bontà divina infinita è ampiamente accettato nella teologia cristiana. Tuttavia, alcune interpretazioni secolari potrebbero discutere l'idea di una misericordia così assoluta e inclusiva, mettendo in dubbio l'equità di un perdono così universale. Variazioni La frase potrebbe avere variazioni in altre culture che celebrano la misericordia e l'accoglienza divine. Per esempio, nel buddismo, la compassione del Buddha è descritta come infinita e capace di accogliere tutte le creature sofferenti. Il concetto di bontà e misericordia infinita risuona attraverso molte tradizioni religiose e filosofiche con differenze di interpretazione basate sui contesti culturali. Torna alla descrizione 280 caratteri rimasti Invia Commento Nessun Commento S'altra vita non è, perché a questa, non date voi la più parte del core? Ugo Foscolo Scopri di più Per correr miglior acque alza le vele, omai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a sé mar sì crudele. Dante Alighieri Scopri di più Oltre la spera, che più larga gira, passa 'l sospiro ch'esce del mio core. Francesco Petrarca Scopri di più Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona. Dante Alighieri Scopri di più Libero, dritto e sano è tuo arbitrio, e fallo fora non fare a suo senno: per ch'io te sopra te corono e mitrio. Dante Alighieri Scopri di più In la sua volontade è nostra pace. Dante Alighieri Scopri di più E come quei che con lena affannata, uscito fuor del pelago a la riva, si volge a l'acqua perigliosa e guata. Dante Alighieri Scopri di più Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza. Dante Alighieri Scopri di più Ahi quanto a dir qual era è cosa dura, questa selva selvaggia e aspra e forte, che nel pensier rinova la paura! Dante Alighieri Scopri di più E quindi uscimmo a riveder le stelle. Dante Alighieri Scopri di più Accedendo, abiliterai il salvataggio delle tue preferenze e potrai inserire commenti. Accedendo, abiliterai il salvataggio delle tue preferenze e potrai inserire commenti. Sign in with: or Sign in with your email address: Email Password Accedi Loading... Nome Inserisci il tuo nome o nickname (da 3 a 20 caratteri). Email Inserisci un indirizzo email valido da verificare. Password 8+ caratteri, 1 maiuscola, 1 minuscola, 1 numero, 1 carattere speciale @$!%*?_+ Cliccando sul pulsante di registrazione riceverai un'email di verifica. Crea account Nuovo qui? Crea un account. Precedente Chiudi
Per correr miglior acque alza le vele, omai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a sé mar sì crudele. Dante Alighieri Scopri di più
Oltre la spera, che più larga gira, passa 'l sospiro ch'esce del mio core. Francesco Petrarca Scopri di più
Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona. Dante Alighieri Scopri di più
Libero, dritto e sano è tuo arbitrio, e fallo fora non fare a suo senno: per ch'io te sopra te corono e mitrio. Dante Alighieri Scopri di più
E come quei che con lena affannata, uscito fuor del pelago a la riva, si volge a l'acqua perigliosa e guata. Dante Alighieri Scopri di più
Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza. Dante Alighieri Scopri di più
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura, questa selva selvaggia e aspra e forte, che nel pensier rinova la paura! Dante Alighieri Scopri di più