”E io: 'Maestro, che è tanto greve, a quelle che lamentar li fa sì forte?'“ Dante Alighieri Citazione Inizio del XIV secolo Italia 0 0 0 0 Scrivi il primo commento Significato In questo verso, Dante, il poeta e protagonista del poema, si rivolge al suo maestro Virgilio, chiedendo spiegazioni sulla ragione del doloroso lamento delle anime che incontrano durante la loro ascesa sul Monte del Purgatorio. La domanda riflette la naturale curiosità umana e il desiderio di comprendere le sofferenze altrui. Questo momento è significativo perché ribadisce il tema della pietà e della ricerca di conoscenza, centrale nell'opera dantesca. Allegoria In questa rappresentazione, Dante simboleggia la ricerca umana della verità e della comprensione, mentre Virgilio rappresenta la saggezza e la guida spirituale. Le anime in pena sottolineano il tema della sofferenza e della redenzione, mentre il sole nascente simboleggia la speranza e la prospettiva di una nuova conoscenza. Gli elementi naturali circostanti evocano crescita, vita e il processo di purificazione che costituiscono il tema centrale del Purgatorio di Dante. Applicabilità Il significato di questa frase può essere applicato nella vita personale come un invito a non essere indifferenti alla sofferenza degli altri. Chiedere e voler comprendere il dolore altrui può portare a una maggiore empatia e, di conseguenza, a un comportamento più compassionevole e umano nelle nostre interazioni quotidiane. Impatto La "Divina Commedia" è uno dei capolavori della letteratura mondiale e ha avuto un impatto straordinario sulla cultura, sull'arte, sulla letteratura e sulla filosofia. Ha influenzato innumerevoli scrittori, poeti e studiosi e continua a essere studiata e analizzata in tutto il mondo. Contesto Storico La "Divina Commedia" di Dante Alighieri è stata scritta tra il 1308 e il 1320. Durante questo periodo, l'Italia era frammentata in molti comuni e signorie, e Dante stesso era esiliato da Firenze per le sue posizioni politiche. L'opera serve come un'espressione delle sue idee religiose, morali e politiche. Critiche Non ci sono critiche estese specificamente per questo verso, ma l'interpretazione e le traduzioni della "Divina Commedia" nel complesso hanno spesso suscitato dibattiti accesi tra studiosi, per via delle sue complesse allegorie e delle numerose interpretazioni teologiche e filosofiche. Variazioni La frase rappresenta un concetto universale e presenta somiglianze con riflessioni di altre culture che sottolineano l'importanza della comprensione e dell'empatia. Ad esempio, nelle tradizioni orientali, il concetto di "karuna" (compassione) nella filosofia buddista enfatizza l'importanza di comprendere la sofferenza degli altri e agire per alleviarla. Torna alla descrizione 280 caratteri rimasti Invia Commento Nessun Commento S'altra vita non è, perché a questa, non date voi la più parte del core? Ugo Foscolo Scopri di più E come i stornei ne portan l'ali, nel freddo tempo, a schiera larga e piena, così quel fiato li spiriti mali. Dante Alighieri Scopri di più Errare è umano, perdonare è divino. Alexander Pope Scopri di più Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza. Dante Alighieri Scopri di più Già era in loco ove s'udia 'l rimbombo, dell'acqua che cadea ne l'altro giro, simile a quel che l'arnie fanno rombo. Dante Alighieri Scopri di più Oh imaginativa che ne rube, tal volta sì di fuor, ch'om non s'accorge, però ch'altri sensi ad essa tùbe! Dante Alighieri Scopri di più Sì lunga tratta di gente, io vidi, che di venire a pareggiar pareva innumera. Dante Alighieri Scopri di più Ahi quanto a dir qual era è cosa dura, questa selva selvaggia e aspra e forte, che nel pensier rinova la paura! Dante Alighieri Scopri di più Quivi la brutta Eritón crepava, che richiamò le ombre a' corpi sui. Dante Alighieri Scopri di più E come quei che con lena affannata, uscito fuor del pelago a la riva, si volge a l'acqua perigliosa e guata. Dante Alighieri Scopri di più Per correr miglior acque alza le vele, omai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a sé mar sì crudele. Dante Alighieri Scopri di più Accedendo, abiliterai il salvataggio delle tue preferenze e potrai inserire commenti. Accedendo, abiliterai il salvataggio delle tue preferenze e potrai inserire commenti. Sign in with: or Sign in with your email address: Email Password Accedi Loading... Nome Inserisci il tuo nome o nickname (da 3 a 20 caratteri). Email Inserisci un indirizzo email valido da verificare. Password 8+ caratteri, 1 maiuscola, 1 minuscola, 1 numero, 1 carattere speciale @$!%*?_+ Cliccando sul pulsante di registrazione riceverai un'email di verifica. Crea account Nuovo qui? Crea un account. Precedente Chiudi
E come i stornei ne portan l'ali, nel freddo tempo, a schiera larga e piena, così quel fiato li spiriti mali. Dante Alighieri Scopri di più
Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza. Dante Alighieri Scopri di più
Già era in loco ove s'udia 'l rimbombo, dell'acqua che cadea ne l'altro giro, simile a quel che l'arnie fanno rombo. Dante Alighieri Scopri di più
Oh imaginativa che ne rube, tal volta sì di fuor, ch'om non s'accorge, però ch'altri sensi ad essa tùbe! Dante Alighieri Scopri di più
Sì lunga tratta di gente, io vidi, che di venire a pareggiar pareva innumera. Dante Alighieri Scopri di più
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura, questa selva selvaggia e aspra e forte, che nel pensier rinova la paura! Dante Alighieri Scopri di più
E come quei che con lena affannata, uscito fuor del pelago a la riva, si volge a l'acqua perigliosa e guata. Dante Alighieri Scopri di più
Per correr miglior acque alza le vele, omai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a sé mar sì crudele. Dante Alighieri Scopri di più